Giulio Quintavalli ha scritto volume importante sia sotto il punto di vista storico sia dello studio dell’evoluzione delle tecniche investigative. Giustizia e investigazione si è già occupata del libro “Da sbirro a investigatore”, cercando di capire come sia avvenuta, e quando, “la trasformazione delle conoscenze tecnico-professionali e della cultura investigativa della Polizia sullo sfondo dell’affermazione dei principi del positivismo e della fiducia nella scienza a cavallo tra ‘800 e ‘900, consolidatasi durante la grande guerra”.
Venerdì 8 febbraio, alle ore 17.30, l’autore presenterà il libro al Teatro-Libreria-Bistrot Caffeina di Viterbo (via Cavour 9), in compagnia di Alberto Valentinetti, Donato Fersini, Maurizio Paliani, Marco Lodi e Giampiero Monti. Si discuterà della ricerca che “ricostruisce status e funzione sociale del poliziotto nel dibattito politico-amministrativo e nell’evoluzione dello stato liberale” fino all’avvento di metodi scientifici nel mondo delle investigazioni e alla riforma del codice penale del 1913, per giungere a “principi operativi e di quei valori etici che sono alla base dell’attività investigativa e processuale dell’oggi”.