L’associazione Elsa Perugia
ha organizzato un evento per ricordare e parlare dell’omicidio di
Meredith Kercher, avvenuto a Perugia l’1 novembre del 2007. A quasi
tredici anni dal terribile accaduto, molti aspetti e passaggi delle
indagini preliminari e della fase processuale lasciano intendere che
non si sia mai davvero fatta chiarezza su questa vicenda che ancora
presenta dei lati oscuri.
Per tali ragioni, Elsa Perugia ha
deciso di intitolare il proprio webinar “Il caso di Meredith: tra
illogicità ed irragionevolezza”.
L’appuntamento è giovedì
8 ottobre, alle ore 18:00, in diretta sulla pagina Facebook
dell’associazione.
A
raccontarci come si svolgerà il webinar e come è nata l’idea,
sarà la presidente di Elsa Perugia, Alice Eraclei.
Dottoressa
Eraclei, come si svolgerà il webinar e perché l’associazione ha
scelto questo tema?
«Il
webinar avrà un approccio molto pratico e analizzeremo dei temi
specifici, sia dal punto di vista giuridico che dal punto di vista
scientifico, ai quali pochi hanno prestato la giusta attenzione e che
potrebbero rivelarsi dei veri e propri profili di irragionevolezza ed
incoerenza nella ricostruzione dei fatti.
L’idea è nata dalla
considerazione che, sebbene di questo caso si sia discusso davvero
tanto a lungo, c’è ancora moltissimo di cui parlare e, proprio per
questo, abbiamo pensato a questa occasione di confronto, avendo
questa triste vicenda fatto conoscere Perugia in tutto il mondo».
Ebbene,
quello di Meredith è un caso mediatico, conosciuto in tutto il mondo
sia per l’atrocità del delitto, sia perché vede coinvolti
studenti provenienti da diverse aree geografiche. Meredith, la
vittima, era una studentessa inglese e, la sera del 1 novembre del
2007, venne ritrovata priva di vita all’interno della casa che
condivideva con altri studenti universitari. La ragazza, dopo essere
stata violentata, è stata uccisa con un oggetto acuminato usato come
arma, che ha provocato un’emorragia causando, infine, la morte.
L’iter giudiziario è stato particolarmente travagliato, segnato da
non poche contraddittorietà. Per l’omicidio, è stato condannato
in via definitiva e con rito abbreviato il cittadino ivoriano Rudy
Guede. Nel 2009, in primo grado, furono condannati dalla Corte
d’Assise di Perugia anche Amanda Knox, studentessa statunitense, e
Raffaele Sollecito, studente italiano e, presumibilmente, compagno
della Knox.
In secondo grado, i due ragazzi furono assolti, per
non aver commesso il fatto. Successivamente, la Knox e Sollecito
furono nuovamente condannati dalla Corte d’Assise d’Appello di
Firenze ma, nel 2015, la quinta sezione penale della Corte suprema di
cassazione annullò le condanne, assolvendo la Knox e Sollecito per
non aver commesso il fatto, affermando la mancanza di prove certe e
la presenza di errori nelle indagini.
Andremo
ad intervistare anche una dei relatori del seminario, la
professoressa Simona Carlotta Sagnotti, Ordinario di Logica e
Argomentazione presso l’Università degli Studi di
Perugia.
Professoressa Sagnotti, nel caso Kercher, in quali
elementi o passaggi delle indagini preliminari e della fase
processuale è possibile riscontrare profili di illogicità e di
irragionevolezza?
«Tanto nelle motivazioni della sentenza di secondo grado, ossia di assoluzione degli imputati, sia nella seconda sentenza della Corte di Cassazione che finisce per contraddire la precedente Cassazione. Cosa, quest’ultima, che non ha precedenti giurisprudenziali, tanto da aver sollevato addirittura profili di legittimità. Quanto alle motivazioni dell’assoluzione in secondo grado, gli errori logici non si contano. Ad esempio, sono state assunte come vere affermazioni che semplicemente ‘non si potevano escludere’. Come dire che se non si può escludere che a commettere un delitto sia stato un fantasma, allora è vero che è stato un fantasma. Altro errore diffuso è quello di ipotizzare qualcosa e poi, successivamente, assumerlo come vero. Non a caso la prima Cassazione accettò tutti i motivi di ricorso della Procura generale ed annullò la sentenza di assoluzione per ‘manifesta illogicità dell’intera sentenza’».
I
relatori del webinar
Interverranno
la professoressa Simona Carlotta Sagnotti, esperta del caso e docente
di Logica ed Argomentazione presso l’Università degli Studi di
Perugia; il dottor Giuliano Mignini, Pubblico Ministero del caso; la
dottoressa Francesca Torricelli, già direttrice del servizio di
diagnostica genetica presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di
Careggi.